Upcycling and creating dresses and accessories

giovedì 28 maggio 2020

Le guide: Fibre

Fibre e Tessuti


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Questa serie che inauguriamo oggi è nata da una raccolta di domande che sorgono spesso ai corsi, così ho pensato di scrivere #leguide, radunarle qui sul blog, come riferimento, ogni volta che questi argomenti vengono alla luce.
Parleremo di fibre, tessuti, macchine da cucire, taglia e cuce, proveremo a capire come cucire alcuni materiali “difficili” e alcune altre sorpresine.

Fibre

Oggi in tanto iniziamo con le fibre, quelle utilizzate per fare i tessuti che poi noi andiamo a cucire, per fare un po di chiarezza su cosa è naturale e cosa non lo è.
Perché spesso alcune fibre vengono spacciate come altre, e quelle spacciate come le migliori a volte non lo sono tanto. Cercherò di spiegarvi come sono fatte e da dove vengono.
Perché poi alla fine, comprare uno può comprare quello che vuole, ma consapevolmente e senza farsi ingannare dalla commessa!!

Oggi faremmo un percorso tra i tipi di fibre e le classificheremo, poi nelle prossime guide andremmo a vedere quelle che utilizziamo e troviamo di più (non tutte, perché ce ne sono tante), per capire le caratteristiche.

Prima un po di definizioni:
Filo è l'insieme di filamenti o di bave continue, cioè di lunghezza illimitata, sia ritorte che non ritorte.
Filato si intende un insieme di fibre discontinue unite tramite torsione .

Le fibre, i componenti del filato che andranno trasformati in tessuti (tramite tessitura) o magline (jersey) che poi voi andrete ad acquistare, sono divise per il loro origine in:

1) Naturali
2) Artificiali
3) Sintetiche 


1) Naturali
Le fibre di origine naturale sono tutte quelle ottenute da vegetali, animali e minerali, cosi come sono presenti in natura.

* Di origine animale: seta, lana, bissio, pelle.

A contatto con la fiamma brucia velocemente lasciando della cenere bianca; per questo il metodo migliore per capire se un tessuto e naturale o sintetico, è tagliare un piccolo pezzetto, bruciarlo e osservare come brucia e sentire l'odore, i tessuti sintetici invece si sciolgono e hanno un odore di plastica bruciata.






* Di origine vegetale: cotone, lino, canapa, iuta, ortica, ramiè (o filato di ortica asiatica), sisal, cocco (fibra coir), ginestra, ibisco, manila, paglia, bamboo, kapok.

Le più usate sono il cotone, lino e la canapa (oggi la varietà cannabis sativa è tornata coltivabile, legalmente per uso tessile)
Una volta ad esempio dopo uno swap ho trovato una camicetta fatta di sisal e sono andata a cercare, pensando fossi una roba sintetica, e invece ho scoperto che è una fibra naturale.
A contatto con la fiamma produce un odore simile alla carta bruciata e una cenere biancastra.

* Di origine minerale: amianto, lana di vetro, fili e lastre di metalli preziosi come oro e argento. Ma queste non le utilizziamo molto direi:-D



2) Artificiali

Sono fibre di materia prima naturale, con filamento artificiale. Possono essere proteiche (dal latte, mais o arachidi) , cellulosiche (rayon).


Rayon


Le fibre di cellulosa del legno o del cotone vengono sciolte in soda caustica e riconvertite attraverso un bagno acido in cellulosa, che fatto passare attraverso piccoli ugelli; con lo stesso processo utilizzato per ottenere il cellophane, se passato attraverso una sottile fessura.
Negli anni 20 e 30 aveva quasi sostituito l'utilizzo del cotone nella produzione di calze e intimo, in Europa e nord America.
Il rayon fu inizialmente chiamato "seta artificiale" o "seta del legno", ma poi questo nominativo fu vietato nel 1923 è iniziato a essere chiamato rayon. 
Può essere viscosa, acetato, modal (più resistente rispetto alla viscosa) o lyocell, ma è sempre rayon.
Sono molto soffici e belle a tatto ma durano poco e diventano brutte, dopo pochi lavaggi compaiono i pallini classici della viscosa.


La sua produzione è altamente inquinante, ragione per la quale il suo utilizzo si fa ogni volta meno comune.




3) Sintetiche

Ottenute artificialmente, sono interamente chimiche.
Le prime si dividevano per il metodo di sintesi: in Policondensazione (nylon, poliestere) con sigla PA e polimerizzazione (acrilico, lycra, elastano, spadex).
Le moderne fibre sintetiche appartengono a 3 gruppi: aramidas (kevlar), microfibre, fibre di carbonio.



Sono fibre altamente elastiche, resistenti, molto utilizzate per elasticizzare i tessuti. Sono leggere, morbide e lisce al tatto; resistenti agli oli per il corpo, sudore, lozioni, detergenti; non hanno problemi di elettricità statica; non fanno pallini.
Questo le ha rese altamente utilizzate insieme ad altre fibre per ottenere tessuti morbidi ed elasticizzati. Per qualsiasi applicazione.


Hai torvato interessante questa guida?
vuoi approfondire qualche argomento in particolare?
Se vuoi sapere di più, scrivimi pure!!

Puoi anche partecipare ai corsi di El Costurero, dove imparerai a cucire e modificare i capi giusti per te!!


giovedì 21 maggio 2020

Tutorial: bee wax wrap



BEE WAX WRAP
o pellicola alimentare lavabile

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Oggi avremo un tutorial un po diverso, non cuciremo, ma ricicleremo cmq!!

Oggi impariamo a fare l'involucro alimentare lavabile, suona strano?

Sei pront*?
Iniziamo!!

Prima di tutto da un'occhiata nel tuo frigo, quanti avanzi di cibo hai avvolti il pellicola di plastica e/o alluminio, poi per chiudere le ciotole che non sono dotate di tappo, come fai?

Semplice chiudi con la pellicola che si può modellare alla forma della ciotola o al piatto o alla pentola.
E poi?
Guarda negli imballagli leggeri.


Lo sapevi che solo il 10% di quello che arriva nei centri di smistamento viene veramente riciclato?

Il 10%!!!!

È veramente poco, e poi se pensiamo alla quantità di imballaggi, che produciamo pensando che tanto viene riciclato……

Per questo oggi ricicleremo i vecchi tovaglioli di stoffa e utilizzando la cera d'api creeremo un involucro per chiudere qualunque cosa vogliamo.

Si può usare per avvolgere il pane, il panino, i formaggi, la frutta, chiudere i contenitori o coprire i piatti per conservare il cibo; si piega e modella con il calore delle mani e puoi avvolgere dentro qualsiasi cosa, come la pellicola da cucina, o i fogli e scatolette in alluminio.

Piegando i bordi si possono anche creare delle bustine per inserire piccoli frutti o frutti secchi o i piselli come ho fatto io prima.

Dopo l'utilizzo basta lavarlo con acqua fredda con sapone di Marsiglia e farlo asciugare, e sarà pronto per un nuovo utilizzo.

Dopo un anno di utilizzo la cera si sarà consumata, ma nessun problema, potrai rigenerare il tuo panno usando la stessa procedura che andremo a vedere oggi.

E se hai già questi panni perché li hai comprato?
Niente paura continua ad usarli e potrai semplicemente rigenerare la cera fra qualche mese, seguendo questi consigli.

Ti ho incuriosito?
E se non avessi voglia di farla ma semplicemente di comprarla?

In Italia viene prodotto da ben due aziende!!!

Beeopak dal Piemonte,  nata da due amiche nel salotto o meglio nella cucina di casa, sono di cotone biologico, fatte con olio di nocciole invece del tradizionale olio di jojoba e cera d'api da un apicoltore locale. La produzione è totalmente artigianale.
www.beeopak.com

Apepak dal Veneto, nata da una coppia italo-americana che ha affidato la produzione a una cooperativa sociale, loro invece sono costretti a comprare la cera dal estero perché in Italia i piccoli produttori riescono a fornire al massimo 2 o 3 kg l’anno ciascuno. Sul sito c’è un form per gli apicoltori italiani che volessero candidarsi a fornitori.
www.apepak.it

Sui loro siti o anche su instagram trovi modi meravigliosi per utilizzarli e piegare questi panni delle mille possibilità.
E non solo in cucina, sono stupendi anche per portare in viaggio le saponette e i prodotti cosmetici solidi, e lo spazzolino da denti.
Non avvolgere carne cruda.

Ora andiamo con il nostro tutorial, per chi volesse provare a farseli da se, con i preziosi tovaglioli della nonna o semplicemente per rigenerare quelli che avete in casa.

La cera d'api io l'ho comprata in un mercatino biologico da una signora che fa candele con la cera d'api.
Tu puoi trovarla anche in goccioline in negozi che vendono prodotti naturali per l'auto-produzione di detersivi e cosmesi.
L'olio di jojoba o altro e la resina di pino serovno a rendere la pellicola piu elastica e durevole, ma io non li ho utilizzati.



MATERIALI:
tovaglioli della nonna
Cera d'api
Grattugia
Carta da forno
Ferro da stiro






FASI:

  • Utilizza un piano di legno come quello usato per tagliare o per impastare (questo serve solo per essere più comodi a lavorare non è necessario), collocalo su un tavolo, stendi un foglio di carta da forno e sopra il tuo tovagliolo, il foglio di carta dovrà essere leggermente più grande del tovagliolo (se non è cosi affianca due fogli, sovrapponendo il bordo per non sbrodolare);
  • Grattugia la cera d'api distribuendola nel modo più uniforme possibile sul panno disteso, come vedi nella foto noi abbiamo provato a sciogliere la cera in un pentolino per la ceretta (il pentolino era nuovo) e a spennellare, ma non consiglio questo metodo perché la cera  si asciuga troppo velocemente e la quantità di cera era eccessiva, cosi abbiamo comunque dovuto fare come vi dirò in seguito;


  • Copri tutto con un altro foglio di carta da forno;
  • Scalda con il ferro da stiro, vedrai come la cera si scioglie e penetra il tessuto, quando sposterai il ferro questo sposterà il liquido, cerca di distribuire in modo uniforme per tutto il panno fai attenzione agli angoli!!

  • Il panno si staccherà facilmente dal foglio, controlla in contro luce che la cera sia distribuita in modo uniforme e che copra tutto il panno;






Ed ecco qua il tuo panno è pronto!!


Ci sono anche altri metodi per farli ma io non ho provato ancora ad usarli, come usare il forno per sciogliere la cera, ma credo che sia più difficile controllare che la distribuzione della cera sia uniforme.
Poi c'è il metodo ad immersione, ma richiede gradi quantitativi di cera, credo sia adatto a chi vuole fare un enorme quantitativo di panni!!

Ricordati di scrivermi per raccontarmi come hai usato i tuoi panni cerati (mandami le foto se vuoi) e naturalmente se hai dubbi chiedi pure.

Ti è piaciuto questo tutorial?
hai trovato difficoltà?
Se hai bisogno, scrivimi pure!!

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giovedì 14 maggio 2020

Tutorial: profuma cassetti facile facile!!




SACCHETTINI ALLA LAVANDA
Il profuma cassetti – più facile che ci sia!!


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Metti questi sacchettini dentro i cassetti per profumare la biancheria e tenere lontano gli insetti.


La lavanda, con la sua fragranza decisa e penetrante, per biancheria che sa di buono, di ricordi, di altri tempi.
Un profumo assolutamente naturale per tutti gli ambienti della casa e perché no, anche per l'auto.
Il sacchettino, ogni tanto va rimaneggiato, stropicciato un pochino, per sprigionarne il suo profumo.


Io li uso molto dentro le scatole delle stoffe e i vestiti dello swap, per proteggere le mie belle stoffine dalle tanto temute farfalline.
Ne faccio tanti piccolini e approfitto per utilizzare pezzetti piccoli avanzati di tessuti di altri progetti, di solito uso del jeans o un tessuto grosso da un lato e tessuto colorato dal altro.
La forma è una che mi piace tantissimo e uso anche per fare i bollini per lo swap, ma tu puoi farli con la forma che vuoi.

Il metodo che ti spiego oggi è semplice, si cuce dall'esterno con una cucitura decorativa, per velocizzare; ma il risultato è perfetto.

Qui sotto ti lascio due foto di altri fatti tempo fa, tondi, fatti di lino bianco e con decorazioni ricamate; in questo caso sono cuciti come un normale cuscino dal interno con le cuciture nascoste e avevano un cordino per appenderli alle grucce dentro l'armadio.










MATERIALI:
Lavanda
Forbici
Tessuto jeans e tessuto fantasia
Gesso/penna
Macchina da cucire





FASI:

* Segnare sul tessuto con l'aiuto della formina desiderata, ci vogliono due pezzi uguali per fare un sacchettino, dopo tagliare tutto il contorno segnato;


Di solito taglio le formine sul tessuto fantasia, poi appoggio ogni formina sul jeans (in questo caso ho usato una stoffa nera perché non avevo jeans), e taglio intorno alla stoffa di prima.



Si può anche tenere i pezzi di stoffa interi, disegnare la forma desiderata, cucire direttamente seguendo la linea e tagliare il bordo alla fine.


* Combaciare rovescio con rovescio le due formine, cucire il contorno, con un punto decorativo, lasciando aperto in piccolo foro di 2cm;


* Inserire la lavanda nel sacchettino ed infine cucire anche questa;



* Sistemare i bordi con le forbici.

Ed ecco qua i tuoi profuma biancheria sono pronti al uso!!
Noi abbiamo in questo momento, tutta la casa profumata e ne ho fatto solo 9!!



Si può anche aggiungere una piccola cordicina su un lato per appenderli alle grucce in armadio.

Di tanto in tanto bisogna smuovere un po' il sacchettino in modo che l'odore venga sprigionato.



Ti è piaciuto questo tutorial?

hai trovato difficoltà?

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giovedì 7 maggio 2020

Tutorial: Mascherina



Tutorial mascherina

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A grande richiesta ecco il tutorial, per fare le mascherine di cottone, lavabili, più comode, sostenibili ed economiche.

E una proposta se arrivi fino in fondo a leggere.

Comode perché a contatto con la pelle vi è uno strato di cotone e i supporti per le orecchie sono più larghi e morbidi, essendo fatti anche essi di stoffa.




Sostenibili in quanto si posso lavare infinite volte, dopo ogni utilizzo, a 40 grandi con un detersivo neutro e non aggressivo, a mano o in lavatrice. Fate con materiai riciclati.
Riutilizzabili, evitando la produzione di rifiuti, riduce le emissioni di CO2 causate dalla logistica.
Economiche perché riutilizzandole più volte si recupera il costo che avrebbero quelle usa e getta.
La mascherina è una barriera meccanica contro materiale e sostanze. Fornisce una barriera fisica basica per evitare di toccarsi il viso quando si sta fuori, questo riduce il rischio considerevolmente.

La mascherina in cottone non è un dispositivo medico, ma una prima ed utile difesa per poter spostarsi da casa e fare, ad esempio, la spesa.
La mascherina in cotone, correttamente indossata, serve a protegge chi ci sta intorno.
Ha una tasca per sostituire il filtro di TNT (tessuto non tessuto). Non incluso.



I nastri si possono chiudere in modo di farli passare dietro le orecchie o intorno alla testa.
Ci sono due misure per adulti e per bambini
Per togliere la maschera, non toccare la parte frontale, utilizza gli elastici e lavala dopo ogni utilizzo.


Materiali:
* Stoffa di cottone
* cordoncino elastico (puoi crearlo con magliette riutilizzate, vedi il tutorial qua)

* fil di ferro plastificato
* Ago e filo
* Ferro da stiro
* Macchina da cucire






Fasi:

* Fai un cartamodello con un cartoncino riciclato, le misure saranno: 25x20cm per adulti e 22x17cm per bambini (sono incluse le cuciture);

* Taglia due rettangoli di stoffa, della misura del cartoncino;



* Segna su uno dei bordi lunghi di entrambi i rettangoli, un orlo di 3cm, ripiegalo a metà, cuci a 1,5cm;


* Segna col ferro da stiro due pieghe in ogni pezzo di stoffa, le pieghe avranno una profondità di 1,5cm e dovranno essere più o meno al centro del rettangolo, fermale con due spilli ai lati;


* Posiziona i due rettangoli di stoffa, uno sopra l'altro dritto contro dritto, cuci tutto il contorno (i tre lati non rifiniti), a 1cm di distanza dal bordo, facendo attenzione nella zona delle pieghe che non rimangano pizzicate;



* Chiudi il lato dove avevi fatto l'orlo (cerchio rosso), cuci il più vicino che riesci al bordo, lascia un'apertura al centro di 8cm, che servirà per inserire il filtro, taglia gli angoli del rettangolo, senza tagliare le cuciture (come vedi sopra);


* Gira tutto sul dritto, metti apposto gli angoli e le pieghe e stira di nuovo tutto;



* Inserisci il fil di ferro plastificato (puoi usare quello del pane, vedi cerchio rosso), al centro della parte superiore e fissalo con gli spilli, cuci tutto il contorno, per fermarlo nel suo posto;

* Piega i lati col ferro da stiro a 2cm, in modo di formare un canale per fare passare il cordoncino, cuci i lati;





* Fai i cordoncini per legare la mascherine con una maglietta vecchia da riciclare, seguendo il tutorial per il filato da maglietta qua;


* Fai passare i cordoncini dal canale creato a ogni lati della mascherina, misura e fai un nodo quando avrai trovato il punto che ti sta comodo, se vuoi puoi fare sparire i nodi spingendoli dentro la stoffa.


Ed ecco qua la tua mascherina è finita!!!!
Puoi farne tante e regalarle alle persone che hai vicino.



Ti è piaciuto questo tutorial?
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Puoi anche partecipare al corso che stiamo organizzando per cucire queste mascherine insieme virtualmente, vuoi saperne di più? scrivimi!!
orlosubito@gmail.com